Meno male che è carnevale

Ieri ho deciso di vestirmi a modo: polacchine, giacca, cappotto lungo, camicia. Che stile! Ma anche che coraggio!
Però non si cambia abbigliamento il giorno di carnevale.
Se verrò su un bambino insicuro e disagiato la colpa è stata di colui che mi ha chiesto: e tu invece da cosa ti sei vestito stasera?

vestito carnevale

Come intitolare un post che non parla di nulla?

Sarebbe banale parlare dei contenuti condivisi su facebook in particolari circostanze. Mi riferisco a quei contenuti “comuni”, che sono rappresentati dagli auguri di Natale, dalla morte o nascita di qualche celebrità (ringraziando il santo doodle di google che ci rende tutti colti), dalla voglia o nostalgia di estate. Il seguente post non parla di questo.

Sono appena rientrato a casa. Quando ero fuori ho aperto il cappotto perché sentivo caldo. Ora sono a casa, ma fuori nel giardino, illuminato da un sole delicato che basta a darti una sensazione primaverile. Bevo ginseng, apro e chiudo l’ultimo capitolo della tesi, mi godo il momento…

“Se avessi cento mila euro comprerei una casa. Ho centomila euro? No. Quindi ancora non posso comprarmi una casa. Se avessi le ali potrei volare. Ho le ali? No, quindi non c’è neanche la possibilità che io voli. Se tutto l’Oceano Pacifico si riverasse, non sarebbe in grado di spegnere la fiamma del mio amore per te. L’oceano si può riversare? No, quindi non ti amo neanche un pò” (Cit. Cai Il Ruffiano)

Storia in 140 caratteri:
Omar giaceva ai piedi del portone, avvolto nella sua sporca coperta, morto di freddo durante la notte. Al bar affianco si faceva colazione

Sto seriamente pensando di impegnarmi in una campagna di difesa dei frutti. Qua la gente smette di mangiare carne e comincia ad ammazzare l’erba. Quando bevi una spremuta in realtà bevi il sangue del frutto. Me l’ha detto il pompelmo che sta di là in cucina. Vorrei anche che in TV fossero evitate le scene cruente, tipo sbucciare una banana o tagliare una mela.

Uff… ma perchè a Pescara c’è il sole? Questo sarebbe potuto essere un bel post sulla neve, bello e interessante come tutti gli altri pubblicati oggi sui social network. E invece no.
Mi dispiace followers, non ho niente da dirvi. Se non nevica non posso scrivere di quanto è bella o è brutta la neve.

Pompelmo friend

Buongiorno principesso!

Oggi ho voluto trattarmi bene, avendo un risveglio diverso, più morbido, in modo tale da iniziare la giornata per il verso giusto. Per la sveglia ho fatto affidamento al mio orologio biologico, che funziona dalle tre di pomeriggio in poi. Lo scenografia era il giardino di casa mia e il ruolo che interpretavo era quello dello scrittore.
L’unica cosa rimasta identica a tutti i miei altri risvegli da cinque anni a questa parte è il caffè bruciato e plasticoso, mio collega di università.

Scrivere in giardino, a penna, mi fa sentire nudo…
forse perchè fa freddo

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Non tutti i rutti vengono per nuocere

Ho un’amica strafiga. Di quelle che studiano con gli occhiali da vista fashion style; una di quelle caffè e sigaretta – momento di confessione; una di quelle con l’ironia sottile e sagace.
Fa i rutti.
Li fa con eleganza ed esperienza. Non sempre avverte prima di farli, ma sa farli anche a comando. Mi sembra che in passato ha perfino partecipato a qualche competizione.
Lei è una di quelle persone che è meglio ascoltare e osservare bene, per via della sua capacità di risolvere il peggio con semplicità. Sorride, ti fa sorridere, e ride in faccia al pericolo! (Qui dovreste immaginare Simba che dice: io rido in faccia al pericolo! E le iene cattive che ridono dietro di lui).
Quando parlo con lei non utilizzo il filtro Donne, quindi questo fa di lei un uomo. Il più delle volte sono io a uscire imbarazzato dalla conversazione, mentre lei se ne resta li, con i suoi occhialini e la sua eleganza, guardandoti sorridendo.
Lei oltrepassa l’etichetta assumendo il ruolo di donna consapevole, postmoderna, dal carattere deciso nascosto in un fare semplice che le permette di sfiorare il sistema senza lasciarsi troppo coinvolgere. Sembra un concetto scontato, ma in Italia davvero ho conosciuto persone che sembravano venire dritti dritti dal feudalesimo, quindi apprezzo la mia amica che STA AVANTI!
Lei schiaffeggia la donna che c’è in lei, ma schiaffeggia anche l’uomo davanti a lei, e questo fa di lei una DONNA CAZZUTA.
E ve lo dico ora, ragazzette, preferiamo Fujiko a Licia (Licia, Kiss me – 1982). E’ sconsigliato fare le principessine dal principio, tanto si sa che [noi donne] anche nei porno speriamo che in fondo i protagonisti si sposino (cit.), quindi finché potete SIATE CAZZUTE.

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Come la tecnologia influenza i sogni e la vita

Stanotte ho fatto un sogno strano. Ho ripercorso tutte le tappe della mia vita tant’è che una volta sveglio ho creduto d’esser morto. Assodato d’essere ancora vivo sono tornato a dormire. Da quel momento è iniziato il lato interessante della cosa. Ho continuato lo stesso sogno di prima, però stavolta quelle che vivevo erano le tappe future della mia vita.
Cataclismi? Carestia? Prosperità? Madonna di Fatima? Niente di tutto questo.
Eppure ho visto scene orribili.
Nel futuro tradurrò libri, ma avrò dimenticato come si consulta un dizionario. Nel tempo libero chatterò oppure giocherò ai videogames, guardando di tanto in tanto la chitarra che a sua volta risponde al mio sguardo. Gestirò un sito che sarà il punto di incontro per scrittori, artisti, musicisti. Ci incontreremo rigorosamente online. Parcheggerò la macchina senza guardare nello specchietto retrovisore, ma prestando attenzione al suono che indica un ostacolo subito dietro. Nei momenti in cui sono stanco si parcheggerà da sola. Non ricorderò più le tabelline o gli eventi storici. In compenso Google ne saprà di più di me. E quando sarò solo a casa e dovrò prepararmi il pranzo cercherò su internet come si cuoce l’uovo fritto. E menomale che arriveranno tempi migliori!
Mi risveglio sudato e impaurito senza avere più voglia di tornare a dormire. Mi alzo, bevo un bicchiere d’acqua e decido di riflettere sul sogno appena fatto… mi siedo al computer e digito:

“interpretazione dei sogni”.

Subito dopo mi mando a fanculo da solo.
Pensiero del giorno: siamo tecnologici e pigri. Siamo informatizzati e ignoranti.