Sono diventato papà!

Da quando sono diventato papà le giornate hanno assunto un diverso significato. Mi alzo e la prima cosa che faccio è controllare il piccolo,
pensare al piccolo,
al futuro del piccolo,
a come farlo crescere, il piccolo
e cosa fargli fare da grande, al piccolo.
Tutta la giornata è accompagnata dal pensiero fisso di mio figlio, di quel pezzo di me(e mi fermo qui) che mi guarda con lo stesso sguardo che uso io per guardare gli altri. Mi capita spesso di essere al lavoro, o all’università e di perdermi nel vuoto, con la mente disconnessa e la bocca aperta; e capita di sentirmi dire “cosa hai fatto?”, oppure “uè ripigliati!”, ma io, sorridendo per mettere bene in mostra il mio incisivo inferiore nero di tartaro, rispondo: “Sono da poco papà”.

 

😀

 

Avere un figlio non è proprio come avere un cagnolino. Col figlio non acchiappi proprio tanto perché si presuppone che tu non l’abbia fatto da solo, e si presuppone anche che colei che l’ha fatto insieme a te stia a casa ad aspettarti. Vallo a spiegare a tutte che non c’è nessuna che mi aspetta a casa nonostante questo figlio non l’abbia fatto io ma l’hanno fatto i miei amici per me, come regalo di compleanno.

Si sono incontrati,
hanno fatto un’ammucchiata con le loro idee,
mi hanno appioppato questo fardello.

Probabilmente hanno pensato che stavo studiando troppo ed era giusto darmi una distrazione.
Ecco qui amici miei, in questo momento non sto studiando.

Prima di concludere voglio giusto dire una cosina a quelli che stanno pensando che faccio le ammucchiate con gli amici allo scopo di fare figli da regalare:

sono single
sono figo perché ho un sito tutto mio
mi atteggio a scrittore e a voi non ve ne deve fregare
gli amici mi hanno regalato questo blog, quindi mio figlio è un blog..

E io ci sto scrivendo sopra.

Fine del mondo o inizio di una nuova Era?

Se non fosse stato per la maestra Celeste avrei temuto l’arrivo dei Maya, spietati assassini. No ma soprattutto avrei aspettato(!) l’arrivo dei Maya! Invece ora so che i Maya sono come i dinosauri ed entrambi non torneranno. Però mi piace giocare e sprecare pensieri, indi per cui mi son chiesto: fine del mondo o inizio di una nuova Era?
Ecco qui di seguito riportate le mie personalissime considerazioni.

 

Ipotesi sulle dinamiche della fine del mondo:

 

  1. i santi e i profeti tutti scenderanno sulla terra. Ammazzeranno i poveri per portarli in paradiso. I ricchi moriranno di fame. Noè rimetterà gli animali sull’Arca e li scaricherà in Molise per farli salvare.
  2. L’asse terrestre ruoterà di 180°, staremo tutti a testa in giù e precipiteremo. Dalle tasche dei poveri cadranno tutte le monetine. Ogni povero sarà ucciso dalle monetine del povero di sopra. Il povero che sta all’ultimo piano e non riceve alcuna monetina morirà non appena uscirà dall’atmosfera. I ricchi moriranno affogati dall’acqua della loro Jacuzzi.
  3. Black-out generale. Non esisterà più internet. Poi la rete verrà ripristinata ad eccezione dei siti porno. Nulla da fare, la fine arriva lo stesso.
  4. Zombie. L’invasione comincerà da Hollywood.

 

Ipotesi sulle dinamiche che determineranno l’inizio di una nuova Era:

 

  1. i santi e i profeti tutti scenderanno sulla terra. Ammazzeranno tutti i poveri per portarli in paradiso. Noè dimenticherà gli animali sulla terra, essendo troppo divertito dalla carneficina. I ricchi non moriranno di fame. E’ l’inizio di un mondo senza più povertà.
  2. L’asse terrestre ruota di 180°, staremo a testa in giù e precipiteremo. Dalle tasche dei poveri cadranno tutte le monetine. Poi però, i poveri dell’emisfero boreale potranno raccogliere le loro monetine in Africa mentre le monetine dell’emisfero australe andranno perse nello spazio. I ricchi si ritroveranno nella Jacuzzi delle loro rispettive ville sparse in Brasile, Madagascar, Nuova Zelanda. Dovremo imparare di nuovo la geografia.
  3. Black-out generale. Non esisterà più internet. La rete verrà tempestivamente ripristinata ad eccezione dei siti porno. Molte persone riscopriranno il piacere per la lettura di fotoromanzi.
  4. Suicidio di massa. (Chiunque non parteciperà può immaginare il mondo dopo, io ci sarò).

 

Segni che confermano un’imminente fine del mondo:

 

  • Justin Bieber
  • Berlusconi
  • Berlusconi fidanzato
  • La cagna del mio amico che ama intrattenere rapporti sessuali con gli esseri umani. Lei è attiva.
  • La CRISI

 

Segni che confermano l’inizio imminente di una nuova Era:

 

  • Vagetarianisimo
  • La Cina
  • La CRISI

 

Dopo queste mie personalissime considerazioni voglio rassicurarvi: qualcuno mi ha detto che sono la fine del mondo quindi, per evitare che possa fare danni, domani mi rinchiuderò in casa. Ci vediamo sabato, dunque!
Motto del giorno: vivete ogni giorno come se fosse l’ultimo.

 

 

“Chi shti ffà?”, ovvero la carrozza è tornata una zucca

Le passeggiate solitarie per le vie della città sono momenti di confessione con se stessi, di pensieri e sogni sotto voce nel trambusto metropolitano. Vetrine di negozi addobbate a festa, canti natalizi per le strade, persone affollate attorno a una bancarella, o al bancone di un bar.
Ragazze. Tante, giovani ragazze tra abiti femminili. Pose allo specchio e mormorii di giudizio. Scambi di sguardi con le amiche, qualche smorfia e infine l’approvazione che arriva insieme al pentimento.
Maschietti seduti dove si provano le scarpe, col cellulare in mano giocando a tagliare la frutta con le loro dita delicate, in atroce attesa delle fidanzatine, incerte sulla scelta di una maglia, che non è gialla, ma ocra. Tra una mela e un ananas bisogna dire “si, ti sta molto bene addosso”, mentre si pensa “stai meglio senza”. Altri maschietti al tabacchino, altri ancora attorno al bigliardino illuminato di corso Umberto. Ci sono anche uomini in abito elegante, trentenni con la ventiquattrore, yuppies senza fascino e padri di famiglia che acquistano cucine giocattolo e maglioncini per il cane.
Io serpeggio tra la fauna urbana senza dare nell’occhio, fermandomi ad ascoltare gli artisti per strada e guardando ogni singola bancarella. Se c’è qualcuno che cammina col mio stesso passo, fianco a fianco, mi fermo di fronte a una vetrina qualsiasi, per dargli modo di proseguire da solo, senza di me.
Passo davanti a un tabaccaio ed entro dentro. Resto molto tempo ad osservare le pipe, i taglia sigari, le fiches per il poker e le penne stilografiche. Poi compro le Galatine al latte ed entra lei. Entra al rallenty – i capelli voluminosi molleggiano piano a ogni suo passo, la musica pare non ci sia più e se non sbaglio non sento più puzza di tabacco e biglietti per il pullman. Piuttosto un odore di fragola e zucchero filato. Quello rosa. Lei cammina e gli altri si spostano. Non sorride ma non ha bisogno farlo. Non guarda ma tutti guardano lei. Sistemo piano piano i soldi nel portafoglio, le caramelle, una ad una, nella tasca. Quando lei compra le sue Marlboro gold (i maschi e le racchie le chiamano Marlboro light) io esco fuori. Apro, esco, chiudo e lei dentro, il vetro della porta ad un palmo dal suo naso. Mi perdo nei suoi occhi, grandi, grandissimi, sorrido e mi scuso con un gesto. Entro, chiudo la porta e le dico che sono mortificato. Riapro la porta e con un inchino la invito ad uscire prima di me. Mi guarda, sorride tantissimo e mi dice:
-Ma chi shti ffà?
Il vetro della porta crolla, la mia mano sanguina, lei diventa una brutta strega dai denti gialli per troppe sigarette. Cattiva, cattivissima. Penso a quella che era la mia principessa fino a pochi secondi prima, poi guardo l’orologio credendo che fosse già mezzanotte e che l’incantesimo fosse finito. Esco dietro di lei che ora sussurra alle amiche:
-La vist a cussù?
Io scappo veloce e nella fuga perdo una scarpa. Penso di tornare indietro a riprenderla ma la paura è troppa. Allora continuo a correre e quando sono sul ponte butto via anche l’altra.
Poi appena arrivo a casa indosso due tre paia di calze fino ad arrivare a portare il 45. Casomai tornasse a cercarmi glielo dico che non porto più il 43.

Il lunedì è un aborto

I buoni propositi, da che mondo è mondo, ci sono sempre stati, e mica solo a capodanno o il giorno del compleanno. A fare le cose buone spesso si comincia dal lunedì.
Non so quanti di voi hanno già avuto il loro lunedì di gloria (o più di uno, ma ne dubito). Io il mio ancora non l’ho avuto. E’ dalle scuole elementari che rincorro questo fantomatico giorno in cui tutto viene realizzato al meglio. Il giorno del dovere, del lavoro che porta poi alla gratificazione e, conseguentemente, all’ottenimento del piacere, senza sensi di colpa.
Lunedì, testa della settimana.
Lunedì, figlio del sabato e della domenica, (fratello minore del venerdì).
Lunedì, bastone della vecchiaia dei week end (weekend significa “genitori” nella lingua dei giorni).
Non ho mai passato un sabato senza bere, e non ho mai bevuto per festeggiare, bensì per dimenticare quel che non dovevo dimenticare durante la settimana.
Oggi è 17 dicembre. Papàsabato ha fatto bisboccia per le vie del corso, una nottata passata da club in club. Mammadomenica ha passato la notte con Vinicio Capossela. Cosa potevo sperare per l’inizio di settimana?
Vorrei dire che il mio lunedì è già morto, ma non posso dirlo in quanto il mio lunedì non è proprio nato.
Pazienza, ricominceremo tutto daccapo e bene la prossima settimana.