CameraPescara. Tempo di elezioni politiche. La situazione, mai come stavolta, risulta incerta e rivoluzionata: politici veterani fuori dal parlamento, giovani laureati che hanno conquistato la loro poltrona, vecchi che si rifiutano di definire “politici” questi giovani. C’è chi la definisce la vittoria del popolo, chi del populino.
In questo clima di incertezza e speranza, io ho avuto l’onore di essere avvicinato da un politicante, che prometteva in politichese, sbagliando spesso e volentieri l’uso dei congiuntivi. Il signorotto voleva darmi la sua benedizione perché, come mi ha fatto notare, “un giovane laureato (quasi laureato nel mio caso) ha bisogno di un po’ d’aiuto per farsi strada.” A me, tornò in mente un simpatico aneddoto che ha come protagonista Diogene il Cane, che chiamo affettuosamente “il filosofo punkabbestia”, e Alessandro Magno. I due si incontrarono per la strada di Corinto, Alessandro in sella al suo destriero, Diogene seduto sulle scale del Craneo a godersi il sole.
«Io sono Alessandro Magno! Tu chi sei?»
«Io sono Diogene il Cane.»
«Chiedimi tutto quello che vuoi.»
«Spostati che mi togli il sole.»
Dopo averlo raccontato il politico mi ha colto in fallo ponendomi una domanda a cui non ho saputo dare risposta:
«Ai miei tempi c’erano altri cartoni animati. Come si chiama questo?»

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